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mercoledì 15 settembre 2010

"Musica... Artisticamente"

Non capita spesso, almeno nel nostro territorio di assistere ad una serata di "arti condivise". E' quello che verrà offerto da due apprezzati artisti sabato 25 settembre alle ore 22 presso il locale Matuna a Cerveteri. La concretezza e le molteplici sfumature degli oli del pittore Andrea Cerqua plasmeranno le emozioni scaturite dalle note del chitarrista Max Smeraldi che con la sua band si esibirà in un live concert. Non a caso è stata scelta questa location che per la sua caratteristica ambientazione ben si sposa con l'intento dei due artisti di suscitare sensazioni musico-visive attraverso un percorso che evochi il tema del "viaggio". Anche il Matuna è stato il sogno di tre persone che hanno scommesso su un connubio enogastronomico in cui si incrocino percorsi d'arte, artigianato, cultura e letteratura. L'accurata selezione dei menù proposti dallo chef Luigi Agatensi unita al senso di accoglienza e familiarità degli altri due titolari, Mauro Corati e Dario Riccio, fanno del Matuna un locale lontano dal solito, dove si offre a tutti la possibilità di degustare cibi e vini di qualità assistendo di volta in volta ad eventi di vario genere sentendosi "a casa".

Fonte: http://www.ladislao.net/index.php?option=com_content&task=view&id=535&Itemid=54

giovedì 2 settembre 2010

Italia Di Metallo | MAX SMERALDI - Our Shadows



Max Smeraldi fa parte di quella cerchia di musicisti che non perdono mai di vista la cosa principale della loro essenza: la musica. Nessuna sterile auto celebrazione. Eppure la tecnica è immensa, le note corrono veloci …a volte molto veloci… senza mai però nascondere l’immenso amore che egli nutre nei confronti di essa, per questo motivo fa venire i famosi brividi.
Siamo quindi di fronte ad un musicista di classe, molto prima che un virtuoso, un “artigiano” delle sei corde che rielabora le intuizioni dei grandi senza cadere mai nella scopiazzatura, facendo quello che i grandi stessi fanno. Perchè lui è un grande. Un validissimo comunicatore che ha scelto la musica e la nostra amatissima chitarra per raccontarci delle storie.
Va da sé il fatto che i chitarristi e i gruppi che nominerò nel proseguio di questa recensione serviranno solo come termine di paragone per far capire a chi legge in che “territorio” siamo.
La differenza culturale con gli ottimi chitarristi stranieri si sente, Smeraldi aggiunge al suo stile una certa mediterraneità, che si rivela essere una vera e propria carta vincente.
Egli mi dà l’ennesima prova del fatto che se vuoi suonare bene, se vuoi “arrivare” all’ascoltatore devi guardarti dentro, prima che fare i 32esimi a 200 bpm!!!
Il disco parte forte con “Viking” introdotta da uno stupendo suono di organo (b3??) che si evolve a metà strada fra Satriani, Malmsteen e i Deep Purple di Blackmore…io sfido chiunque a fondere in modo così magistrale questi tre nomi. Inutile dire che è un pezzo fantastico!!!
Si prosegue con la sognante “In the Mirror” ed il gusto, il tocco ed il suono di Smeraldi toccano vertici difficilmente eguagliabili. Questa traccia ci introduce alla liricità del fraseggio del guitar hero romano e sono sicuro che se Neil Zaza ascoltasse questo pezzo se ne innamorerebbe perdutamente.
“Wild Horse Boogie” omaggia alla grande “Satch Boogie” di Satriani senza mai dare l’impressione del saccheggio, ascoltare per credere…
I Pink Floyd di “Breathe in the Air” fanno capolino nella ritmica della successiva “Dedicated...” e su questo ispirato tappeto sonoro, il nostro crea frasi degne del più consumato dei bluesman, costruendo una ballad suggestiva e piena di gusto, una perla assoluta.
La traccia numero cinque “Be Oneself (Comunque Soli”)" è ancora un ottimo esempio di fraseggio dai larghi respiri, anche qui il chitarrista attento troverà bendings dall’intonazione perfetta, un vibrato caldissimo, l’utilizzo degli arpeggi in mondo molto melodico…e ancora l’uso di successioni intervallari mai scontate, armonizzazioni stupende e molto altro, il tutto fuso con assoluta maestria.
Ancora Malmsteen e i Purple fanno capolino nella veloce “Highway”, piena zeppa di selvagge scorribande in sweep picking.
Segue la stupenda “Girls”, che per la struttura armonica mi riporta alla mente “More Than a Feeling” dei Boston, e di nuovo Max dimostra come una tecnica nata “per correre” come lo sweep possa essere sfruttata per creare delle melodie molto belle ed incisive.
La title track, invece, ci presenta uno Smeraldi nella sua veste più intimista ed acustica. Gli arrangiamenti sono di ampio respiro ed il pezzo invita a guardarsi dentro l’anima, al fine di poter davvero comprendere quali possano essere le proprie ombre. Tutto ciò fino a 2 minuti e 50 secondi quando un crescendo ci introduce ad un solo distorto di pregevole fattura.
Up tempo per la taccia numero nove “Poison”, un brano in pieno feel con il resto del cd.
“Guitar Plays” è un’altra gustosa mid tempo densa di soluzioni melodiche tipiche dello stile dell’axeman capitolino che, sul finale, si lancia nell’ennesima sequenza di arpeggi mozzafiato… spero però non vi lascerete illudere dal titolo…la chitarra non suona da sola…
Atmosfere rilassate e nostalgiche per la penultima traccia, "Autumn Song", dove il canto della chitarra diventa evocativo e suggestivo, permettendo alla mente di viaggiare nel suo inconscio più profondo. E’quasi incredibile come si possa prendere ispirazione dall’adagio di Albinoni nella versione Malmsteen e trasformarlo in un brano di rara bellezza.
“Touch of  Angel” chiude il cd, con il nostro eroe che fa il verso ai gabbiani riprendendo le atmosfere iniziali della traccia precedente, ma questa volta niente batteria, solo synth, atmosfera oceanica e la chitarra di Max che sussurra le note. Brano degno del miglior Knopfler oserei dire.
Il disco si chiude e un enorme interrogativo mi assale : quando riusciremo a valorizzare i nostri talenti più puri?Si, perché la musica che ho ascoltato fino a poco fa ( e che riascolterò chissà quante volte!) ci consegna uno dei più talentuosi chitarristi viventi all’interno della  nostra penisola, non un semplice virtuoso, ma un musicista completo, capace di arrivare a tutti gli amanti della buona musica, non solo ai chitarristi. Il termine masterpiece non è per nulla azzardato.
Concludo con questa sua frase a presentazione del cd, presente sul suo sito ufficiale…dice tutto sull’uomo e sull’artista.
"Questo disco è dedicato a tutte quelle anime in viaggio, piccoli, fragili ma luminosi puntini sparsi sul tappeto del mondo che con sofferenza ma fiera consapevolezza hanno compreso che la propria ombra è la vera ed unica coerenza del loro essere..."
 
Luca Politanò

mercoledì 1 settembre 2010

Quando la musica si fonde con la pittura…

Non è un evento raro né un evento irripetibile ma di sicuro non capita tutti i giorni di assistere ad un evento in cui due artisti di razza si dividono gli spazi fondendo le loro creazioni in un amalgama di suoni e colori a dir poco scoppiettante. E’ il caso di due famosi ed apprezzati artisti del territorio laziale, Max Smeraldi e Andrea Cerqua, famoso chitarrista l’uno e talentuoso pittore l’altro. Il 25 settembre prossimo nelle caratteristiche sale del locale Matuna di Cerveteri, ci sarà il concerto rock del grande chitarrista Max Smeraldi accompagnato dalla sua band al quale farà da cornice l’esposizione d’arte del pittore Andrea Cerqua.
Romano di nascita e trapiantato a Ladispoli da quasi un trentennio, Andrea si è laureato all’Accademia delle Belle Arti di Roma ed ha all’attivo numerose mostre personali e collettive.
Ha prestato le proprie opere per la pubblicazione di alcuni libri (“Lettera a mio figlio sull’amore per i libri”di Massimiliano Paris - Edizione Lalli, “Ulisse: l’identità di nessuno” di Massimiliano Paris - Edizione Lalli, “Bagliori d’ombra” di Fabrizio Del Re - Edizione Pagine, “A scuola dimagrendo”di Massimiliano Paris - Edizione Lalli).

Di Lui hanno scritto:

“Giovanissimo Andrea Cerqua sviluppa una serie di opere che sembrano tappe di avvicinamento alla soluzione di eterni interrogativi che affliggono l’uomo da sempre. La sua pittura ha la capacità di creare spazi supplementari all’immaginazione fino a proporre punti di sconfinamento tra il conoscibile e l’inconoscibile dando la sensazione di essere ad un passo dalla soluzione finale. E’ una pittura informata alla tradizione pittorica e culturale del passato, ma fortemente attiva. La sua forza non sta solamente nel messaggio, ma le immagini nel loro simbolismo, assommano fascino e suggestione, tensione emotiva e sapienza compositiva.” Gioacchino Ruocco (Poeta, critico d’arte, pittore)
“Con le loro opere anche gli artisti, spesso al di fuori di ogni pratica religiosa, danno una loro testimonianza di fede perché sembra che il presente non basti veramente a nessuno, e che la vera vita cominci proprio “oltre la soglia” così come recita il titolo di un quadro di Andrea Cerqua dove aleggia una certa atmosfera surreale poiché infrange la logica temporale e spaziale della realtà e festeggia, nell’ambito della sua ricerca esistenziale la stagione dell’apparizione della parte spirituale della sua vita inquieta e contraddittoria. L’artista si esprime con grande originalità e la sua opera si illumina di valori profondi e di una tensione lirica e ideale”. Anna Iozzino (Critico d’arte)
“Come può un uomo trasmettere i propri segreti interiori? Le scoperte di un mondo nascosto lontano dalla realtà materiale? Cosa succede quando le ispirazioni provenienti dal cammino introspettivo si materializzano in forma visibile per gli altri? Andrea Cerqua rende partecipe i suoi estimatori del viaggio iniziatico attraverso i suoi quadri. La fonte inesauribile della sua fantasia creatrice permette ad ogni osservatore di ripercorrere a ritroso il viaggio verso parti più profonde del suo essere. La scoperta del “mistero della propria mente” viene stimolato attraverso il confronto diretto provocato dai messaggi inviati dall’artista. Il ciclo di creazione, assimilazione e neoproduzione artistico - individuale dà origine al gioco interattivo e continuo tra l’opera e l’interpretazione di chi guarda. Le comunicazioni implicite dei segnali e dei contenuti profondi dei quadri eccitano la nostra fantasia e fecondano i nostri pensieri. Essi catalizzano la presa di coscienza dei nostri simboli preconsci, aprendo la strada verso la dimensione più interiore. Le immagini invitano ad andare “oltre”, passando dalla descrizione oggettiva della realtà - facilmente elaborabile per la sua natura di riproduzione autentica della materia – verso l’entità spirituale della nostra esistenza. Gli accenni, della dimensione da ricercare sono dei vettori da usare per farsi trasportare in quell’ universo della nostra mente, altrimenti inavvicinabile.Il linguaggio di Andrea tocca i simboli ancestralmente fissati nella memoria ontogenetica e codificati nell’inconscio collettivo. L’osservazione critica, attraverso la percezione e la sua messa a punto cognitiva ed emotiva , diventa la chiave per farsi trascinare nell’immensità di una sfera generalmente segreta. Andrea Cerqua, ci invita spesso a questo trapasso mistico dalla realtà comune alla dimensione più inconscia in ognuno di noi verso un luogo universale”. Raffaele Cavaliere (Medico psiocologo)

In questa esposizione che vedremo al Matuna, Andrea cercherà di raccontare le musiche di Max Smeraldi costruendo un percorso artistico-emozionale che culminerà con il concerto dal vivo della prestigiosa rock-band al seguito del funambolico chitarrista.

Di Max Smeraldi ormai gli aggettivi e gli appellativi sono finiti. Chitarrista eclettico, virtuoso e compositore di razza propone il suo ultimo CD “Our Shadows” ad un pubblico di cultori del genere Classic Rock. 12 brani strumentali definiti dai più 12 perle di rara bellezza. Non mancano le parole di elogio anche di grandi artisti che annoverano nella loro discoteca privata questo capolavoro, snobbato dalle etichette discografiche e quindi totalmente “autoprodotto” (by Max Smeraldi&RobertoSerafini). Per citare solo alcuni di questi artisti che non hanno esitato a complimentarsi e far giungere parole di apprezzamento a Max vanno ricordati Claudio Baglioni (cantante), Giovanni Baglioni (chitarrista), Andrea Fornili (chitarrista degli Stadio), Tony Carnevale (compositore), Alessandro Esseno (pianista, compositore) e tanti altri.

Non ci resta che attendere l’evento al quale sicuramente non mancherà l’affluenza e il sostegno del pubblico.